Molti sono portati a pensare che il “pescare” sia questione di fortuna e che un’esca o una canna vale un’altra. Non c’è cosa più sbagliata e un pescatore sa quanto è importante l’una e l’altra abbinati anche alla tecnica e al comportamento del pescatore stesso, oltre che alla conoscenza delle abitudini del pesce. Ma vediamo come muoversi per riuscire a pescare una carpa.
Occorrente
Canna
Lombrico pastura
Mais polenta
Ami
Piombi
Guadino largo a manico lungo
Procedimento
Il primo accorgimento che un pescatore deve avere è quello di fare molta attenzione a non far rumore calpestando piante e rami lungo la riva. Questi rumori indicano alla carpa che un pericolo si sta avvicinando e quindi si da alla fuga. Quindi recati sul posto scelto facendo molta attenzione a cosa pesti, ed effettua una pasturazione che avrà la stessa composizione dell’esca che utilizzerai per pescare la carpa. Se utilizzerai i lombrichi, pastura le acque con lombrichi misti a pasture in confezioni, pronte per essere utilizzate.
Sono molto comode poiché una volta inumidite riuscirai facilmente a formare delle palline consistentemente solide, che toccheranno facilmente il fondo. Se vuoi pescare con una pastura di mais e polenta pastura il posto con questo composto. Questa operazione è importante che si faccia sempre alla stessa ora e con la stessa pastura in modo da far intendere ai pesci che quella è l’ora del…pasto quotidiano!
La carpa, che è dotata di un gusto particolare e che è attratta dai forti sapori che avverte grazie ai barbigli, inghiotte, veramente più che inghiottire, aspira il boccone insidioso senza riuscire a vederlo neanche. Infatti avendo gli occhi posizionati uno da una parte e l’altro dall’altra parte della testa. Non riesce a vedere quello che gli sta davanti. Quindi, l’odore e il sapore dell’esca alla pesca della carpa sono essenziali, ma comunque da soli non bastano alla cattura della preda.
Infatti la carpa nel momento in cui avverte di aver ingoiato l’amo lo sputa fuori con la stessa velocità e in modo talmente impalpabile che è quasi impossibile accorgersene. A tale proposito è bene usare qualche “campanello d’allarme”. Puoi legare un filo sottile e leggero di lana nel tratto di lenza tra il mulinello e il primo anello della canna. Quando lo si vedrà muovere si potrà ferrare. Per evitare che le carpe “sentano” l’amo nel boccone si è ideato un innesco dell’esca particolare.
Dopo avere armato la canna con piombi e amo, distanti tra loro 30 centimetri, si lega un monofilo sottilissimo all’amo e sul finale di questo monofilo si innesca l’esca. La carpa inghiottirà l’esca, non avvertirà pericolo e aspirerà velocemente inghiottendo così anche l’amo situato più avanti. Questo è il momento in cui dovrai effettuare la ferrata. Dovrai tenere conto di quanto filo c’è in acqua per dare la giusta forza alla ferrata. Alla fine ti consiglio di utilizzare un guadino per essere sicuro di portare il pesce a casa.